I 65 ANNI DEL GRUPPO ALFA ROMEO
Quest’anno ricorre il 65° anniversario della costituzione del Gruppo Anziani d’Azienda Alfa Romeo (ora Seniores).
Abbiamo ritenuto di interesse riportare una nota che riassume una “storia” senz’altro emblematica delle vicende del mondo del lavoro italiano, caratterizzato, via via, da sviluppo, da crisi e da sospirate riprese. Sono peraltro vicissitudini che hanno più o meno connotato molti dei Gruppi consociati ANLA.
Siamo certi che l’esposizione fornirà elementi di riflessione e di positività da trasferire ed elaborare per la costruzione di un futuro migliore.
1950 – 1900 Berlina | 1966 – 1600 Spider | 1985 – Alfa 75 | 2017 – Stelvio |
LA COSTITUZIONE
Nell’anno 1952, su interessamento diretto dell’Alta Direzione della Società, viene costituito in Azienda, nell’ambito delle Relazioni Sociali della Direzione del Personale, il “Gruppo Anziani d’Azienda Alfa Romeo”, oggi “Seniores”. Il Gruppo ha da subito aderito ad ANLA sposandone le finalità istituzionali.
Presidente dell’Alfa Romeo in quell’epoca era l’ing. Pasquale Gallo.
CONTESTO DA CUI NASCE IL GRUPPO
Per capirne la costituzione occorre situarci nel momento storico inizi anni ’50. Sono anni in cui l’Italia si sta rialzando dagli effetti della guerra ed inizia quel ciclo che verrà denominato “boom economico”, sinonimo di euforia sociale, spirito di intrapresa e rincorsa al benessere.
L’Alfa Romeo sta per trasformarsi in una vera industria dell’auto. Nelle sue strategie la risorsa umana, declinata in tutte le sue dimensioni e specificità, accentua il suo già forte carattere di fattore chiave. In questo ambito ritiene che una via da percorrere sia quella delle politiche che valorizzano l’anzianità aziendale in quanto indicatore di professionalità, di senso di appartenenza e di condivisione degli obiettivi. Si mira alla costruzione di un know-how distintivo Alfa Romeo e, attraverso opportuni meccanismi gestionali, rafforzare la sua carica propulsiva.
Sul piano organizzativo l’azienda si struttura e introduce un sistema premiante che, nel quadro di un’attenzione generale al lavoratore “anziano”, prevede riconoscimenti in concomitanza di traguardi di fedeltà raggiunti. Nel contempo, agisce perché venga a costituirsi un’associazione che, indipendentemente dagli organismi in essere, dovrà operare anche dal versante “esterno”. Il fine è quello di valorizzare aspetti della cultura aziendale che godrà successivamente del contributo delle generazioni di Alfisti, che via via si aggregheranno al Sodalizio. Si vuole altresì promuovere un modello di azienda caratterizzato da un buon clima sociale.
IL PERCORSO
Come tutte le associazioni di lunga vita, anche il Gruppo Alfa ha dovuto rapportarsi con i cambiamenti intervenuti nel mondo del lavoro combinati alle vicende dell’azienda-madre.
Nascita e Sviluppo (anni ‘50 – ‘60)
In un momento di rilancio generale dell’economia e di ridisegno del sistema industriale italiano, nelle aziende si favorisce la nascita di organismi al di fuori dei partiti politici, dei sindacati e di movimenti ad essi accostabili.
In Alfa Romeo si costituisce il Gruppo Anziani che diventa il presupposto non secondario al raggiungimento di ambiziosi obiettivi aziendali. Si genera quindi una nuova socialità unita ad aree di condivisione. Il Gruppo Anziani ALFA, ben strutturato e numeroso, ha una sua identità. Possiede una sua organizzazione, capacità di ideazione e vitalità operativa. Svolge attività di supporto, di promozione e di aggregazione senza sovrapporsi ad altre organizzazioni o enti. Per merito dell’azienda e dei soci, il Gruppo si afferma e si consolida. Il quadro nazionale di riferimento è quello di ANLA.
Crisi e ristrutturazioni (anni ’70 – ‘80)
Anche l’associazione degli anziani deve fare i conti con le inversioni di tendenza dell’economia. Il Gruppo deve fronteggiare il nuovo corso che ha impatti sugli organici e sui modelli organizzativi. Occorre di conseguenza assorbire e gestire il brusco cambiamento.
La corsa all’iscrizione al Gruppo rallenta. Ciò anche perché le relazioni personale dipendente/azienda sono stressate da una conflittualità costante, interrotta solo da qualche bagliore di sereno. Il Gruppo Anziani mantiene tuttavia la sua importante massa critica e continua nelle sue missioni: l’attaccamento alla “propria” azienda prevale.
Cambio dei riferimenti aziendali (anno 1987)
L’Alfa Romeo come azienda autonoma sfocia in una crisi irreversibile ed è acquisita da FIAT Auto. La dirigenza del Gruppo gestisce con realismo e ragionevolezza l’impatto con il “sistema” di Personale e Relazioni Sociali della nuova azienda di riferimento. In particolare con l’omologa associazione, l’UGAF.
Anche grazie alla sensibilità dei nuovi autorevoli interlocutori, il Gruppo mantiene la sua organizzazione e i suoi caratteri distintivi. Prosegue la sua attività nel solco della tradizione, pur profondendo ogni energia nella ricerca di sintonie e possibili comunanze.
Perdita del riferimento attivo (dai primi anni ‘2000)
Attorno al 2006 termina la produzione Alfa Romeo allocata in Arese, ultimo prodotto: il motore 6 cilindri. Lo stabilimento viene chiuso e subisce la graduale dismissione del personale dipendente. La produzione col marchio Alfa Romeo, ridisegnata col rafforzamento dei suoi fattori vincenti, è allocata in altri siti secondo logiche globali.
Per il Gruppo Seniores viene a mancare il bacino da cui attingere nuovi soci. Si azzera la fonte naturale di potenziali iscritti. In termini di numerosità il Gruppo rileva da subito l’avvio di una progressiva flessione degli iscritti.
IL GRUPPO SENIORES OGGI
Il Gruppo Seniores d’Azienda Alfa Romeo si ritiene custode e testimone del patrimonio tecnico, storico e umano dell’Azienda stessa.Il suo svolgersi è regolato dallo Statuto Sociale, ultimo aggiornamento il 22 ottobre 2016. L’Assemblea dei Soci (unitamente al processo elettivo) costituisce l’organo fondamentale dell’Associazione.
Ha sede in Arese, nell’ex Centro Tecnico, un tempo cervello tecnologico e gestionale Alfa Romeo. E’ rappresentativo dei dipendenti “storici” già operanti in Milano – Portello, ad Arese ed a Pomigliano d’Arco nell’azienda avviata nel 1939. Ad oggi totalizza oltre 2.000 iscritti e registra oltre 1.000 partecipazioni annue alle sue iniziative (Soci, simpatizzanti, famigliari, amici).
La qualifica di Socio o di Iscritto Simpatizzante offre la possibilità di fruire delle convenzioni stipulate con operatori del territorio dei vari settori merceologici. Il Socio ha anche diritto di accedere alle convenzioni ANLA nonché di godere di particolari agevolazioni, estendibili anche a famigliari, nell’acquisto di veicoli FCA.
Il Gruppo promuove attività che hanno lo scopo di offrire momenti ricreativi e di socializzazione insieme a percorsi culturali. Organizza inoltre manifestazioni, talune entrate nella tradizione (vedasi: S. Messa in S. Ambrogio a Milano, a ricordo dei defunti Alfa e il pranzo sociale di primavera), altre, ormai non più ricorrenti con regolarità, quale la premiazione dei Soci andati in quiescenza.
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Pranzo sociale 2017 nel 65° del Gruppo | Visita al museo storico |
Aggiungasi anche la funzione di supporto e testimonianza: significativo l’appoggio alle staff aziendali nel quadro del festeggiamento del “Centenario Alfa Romeo” presso il Museo Storico e le visite guidate allo stesso Museo in particolari eventi.
Nel 1997 nasce AlfaNOTIZIE, organo ufficiale del Gruppo. E’ redatto interamente dai Soci con cadenza quadrimestrale. Ha raggiunto anche una tiratura di 4.000 copie. Ad AlfaNOTIZIE, nel 2011, si affianca il Sito WEB recentemente riconfigurato.
QUALE FUTURO
Si parte da una situazione che registra l’assolvimento (sempre migliorabile) delle missioni istituzionali e da un quadro gestionale in buon equilibrio.
Il futuro è legato alle capacità di aggregazione, mai abbastanza stimolate, insieme ad azioni di apertura e collaborazione con altri Gruppi del territorio. Ci si riferisce ad Associazioni aderenti ANLA con comunanze culturali e convergenza di obiettivi. Il tutto con nuova progettualità, molta determinazione e sano ottimismo.
Carlo Agazzi
Novembre 2017
Articolo tratto da Esperienza – Periodico ANLA di attualità, cultura e informazione n° 12/2017